ATLETI E TRAUMI ALLA CAVIGLIA

Tra le problematiche maggiormente riscontrate negli atleti, i traumi distorsivi della caviglia sono gli infortuni più frequenti per incidenza. Tali traumi coinvolgono solitamente le strutture del legamento della caviglia ovvero le formazioni di tessuto connettivo che, unendo due ossa, concorrono alla stabilità articolare. Le lesioni a carico del complesso laterale della caviglia (legamento peroneo-astralgico anteriore, peroneo-astralgico posteriore, peroneo-calcaneare) costituiscono il 38-45% di tutti gli infortuni in ambito sportivo. Circa l’85% delle lesioni della caviglia è rappresentato da distorsioni capsulo-legamentose, di cui l’85% riconosce un meccanismo in inversione (ovvero con la punta del piede che ruota internamente), il 5% in eversione (punta del piede verso l’esterno), mentre il restante 10% investe la sindesmosi tibio-peroneale. 

I traumi distorsivi della caviglia vengono suddivisi, da un punto di vista temporale, in acuti (primo episodio) e cronici. 

Le distorsioni con meccanismo in inversione (il meccanismo più frequente) si distinguono in: 

· distorsioni di I grado 

· distorsioni di II grado 

· distorsioni di III grado. 

La valutazione precoce dell’entità del danno e la conseguente terapia permettono di ridurre drasticamente i tempi di recupero con netta riduzione dell’insorgere di complicanze secondarie quali artralgia cronica, lassità residua o degenerazione artrosica. 

L’intervento tempestivo del fisioterapista prevede: 

1) controllo del versamento; 2) recupero articolare; 3) recupero del controllo neuromuscolare con rieducazione propriocettiva e potenziamento concentrico-eccentrico di peronei, tibiale anteriore, tibiale posteriore, tricipite surale. 

Nelle prime 48 ore dopo l’infortunio deve quindi essere seguito il classico schema RICE (Rest Ice Compression Elevation). La gestione dello stato edematoso può essere favorita dall’utilizzo di tecniche fisioterapiche quali pompage e tecarterapia. Successivamente le terapie saranno incentrate sulla mobilizzazione dell’articolazione e sul rinforzo selettivo della muscolatura per terminare con un percorso di riatletizzazione sport-specifico. Un corretto trattamento parte unicamente da una corretta diagnosi, motivo per il quale è necessario il parere dello specialista. 

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