Un dono meraviglioso

Che fare. Ho sessant’anni, un figlio grande ma non ancora autonomo, una separazione ormai alle spalle da parecchi anni, un lavoro, l’indipendenza economica. Le mie storie sentimentali sono state quasi sempre messe in difficoltà dalla mia resistenza a lasciarmi andare, a fidarmi completamente del mio compagno.

Anche la storia da cui è nato mio figlio non è stata passionale… lui era determinato ad avere un figlio ed io l’ho assecondato. Mi ha preso per mano e mi ha letteralmente “portata” dentro la bellissima esperienza della maternità.

Poi sono iniziati i litigi infiniti, le discussioni, i silenzi.

Poche settimane fa ho rivisto una persona che avevo conosciuto superficialmente anni fa. Ha qualche anno più di me, due matrimoni alle spalle, figli molto grandi e molto piccoli, e una gran voglia di non rimanere solo. Mi dice cose meravigliose a cui io faccio fatica a credere, a cui forse lui vuole credere per non arrendersi al tempo che passa.

Ti scrivo perché ho bisogno di chiarirmi le idee, so che devo trovare la strada giusta tra una “quasi serenità senza desideri” e la ricerca di una sintonia con qualcuno che è molto diverso da me.

Non l’ho mai fatto in tutta la mia vita, questa cosa così meravigliosamente “normale”. Mi chiedo come posso credere di riuscire a farlo proprio adesso, a questa età.

Cara Laura, grazie della tua lettera. La sento piena di nostalgia e di desiderio di provare ancora qualcosa di vitale in un periodo che ci costringe a chiuderci in noi stessi, che ci impedisce di abbracciarci e di sentire che siamo fatti di carne e ossa e che abbiamo bisogno di vicinanza, di non prendere le distanze, ma anzi di stare molto vicini. Abbiamo bisogno dell’affetto dell’altro, ora come non mai. E tu proprio in questo periodo così buio senti l’esigenza di aprirti alla luce, all’amore. Non vorrei sembrare retorica, ma l’amore ci apre agli altri, ci permette di lasciarci andare, ci fa vincere la paura, di cui la tua lettera è intrisa, ci sposta verso l’esterno da noi che è anch’esso parte di noi.

Non ci saremmo senza l’altro. Non proveremmo emozioni senza l’altro. E dell’amore abbiamo bisogno come il pane. Un eccessivo egocentrismo, un eccessivo timore di perderci ci fa perdere ancor prima di averci provato.

Il mio consiglio è quello di volare verso l’altro che ti desidera e che, anche se forse è un’illusione, vuole stare con te. Questo è un dono gratuito che la vita ti porge. Non aspettare, non perdere il momento, ma vivilo intensamente, lasciandoti arricchire da ciò che l’altro ti sta dando.

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