NEUROMA DI MORTON: perché ho male sotto al piede ma non c’é nulla?

Parliamo oggi di una condizione molto diffusa ma diagnosticata poco e confusa con altre patologie che semplicemente ci somigliano ma sono di tutt’altro ramo. Il Neuroma di Morton è una formazione di tessuto fibroso all’interno del nervo che ne aumenta il volume, causando un “intrappolamento” fra le teste dei metatarsi delle dita, che così ispessito, viene compresso e da qui la sintomatologia. Si potrebbe definire un lontano parente di una sciatica in quanto è questa compressione del nervo a causare il dolore in entrambi i casi. La casistica ci dice che questo avviene nel 2° spazio interdigitale per la maggior parte dei casi, ma può interessare tutti gli altri spazi. Diciamo innanzi tutto che bisogna avere una predisposizione per questa patologia in quanto è causata dalla compressione orizzontale (spesso dataci dalla calzatura) più un ipercarico verticale del piede nella zona indicata, come se quel punto fosse tra incudine e martello, ma non tutte le persone che portano scarpe strette ad esempio la sviluppano.

La patologia è difficile da diagnosticare perché attraverso gli esami strumentali è difficile scovare l’ispessimento sullo schermo in quanto si ragiona in campo millimetrico, e l’unico altro test è un test fisico che prende il nome da chi l’ha inventato (test di Mulder) dove si cerca di ricreare la condizione di schiacciamento e compressione per far percepire al paziente lo stesso dolore che ha di solito, e possibilmente apprezzare un “click” anche a livello di tatto. Un esame clinico superficiale potrebbe scambiare questo tipo di lesione per una semplice metatarsalgia con una conseguente terapia non specifica per il problema e sfociare in un fallimento terapeutico.

Fortunatamente la maggior parte dei casi si può risolvere tramite l’ausilio di un plantare che scarica il peso nella zona dove è presente il neuroma, a cui è consigliabile associare un paio di scarpe con pianta larga e ammortizzata per lo meno in fase acuta. Se dopo alcuni mesi non dovesse esserci una remissione spontanea purtroppo non ci sono altre alternative che l’intervento chirurgico, preferibilmente con accesso dall’alto perché accedendo dalla pianta del piede, la cicatrice che segue l’intervento potrebbe sviluppare un cheloide cicatriziale, ovvero un fastidioso ispessimento che in alcuni casi può diventare anche molto doloroso.


Il consiglio generale è quello di indossare scarpe comode nel quotidiano per esempio sul posto di lavoro, e favorire calzature più eleganti e scomode nelle occasioni che veramente ne richiedono l’uso.

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