In questo articolo tratteremo 2 patologie molto simili, con la stessa sintomatologia ma diverse tra loro per alcuni aspetti.
Spina Calcaneale
La classica e famosissima spina calcaneale è quella da cui partiamo poiché la più diffusa nel linguaggio comune. Si tratta di un osteofita, ossia una prominenza ossea posta circa a metà del nostro calcagno (l’osso del tallone), posizionata lievemente verso il centro del nostro corpo. Facilmente individuabile tramite radiografia, ha diverse cause tra cui la classica artrite, traumi al tallone, sovraccarico durante la deambulazione.
Per affrontare la patologia prima di tutto si deve cercare di ammortizzare il tallone: è possibile ricorrere a tallonette ammortizzanti per i casi più semplici fino a dei veri e propri plantari correttivi per i casi più ostici. Anche la tipologia di scarpa indossata incide molto, si consigliano scarpe da tennis sempre molto ammortizzate, da tenere anche in casa se necessario! Sconsigliatissima, in questo caso, la deambulazione a piedi nudi. Se il dolore con questa terapia conservativa non dovesse andare a buon fine si può optare per un ciclo di onde d’urto al fine di avere un risultato più immediato, ma comunque l’ammortizzazione della parte interessata va effettuata. Oltre ciò rimane solo l’intervento chirurgico, che va a eliminare la parte in maniera meccanica.
Fascite Plantare
La fascite plantare invece è un’infiammazione della aponeurosi plantare, che ha poco a che vedere con problemi ossei. Qui si entra nel campo tendino muscolare, in quanto il dolore è spostato all’inizio della volta plantare più che sul tallone. Infatti come indicazione terapeutica ci sono sicuramente il massaggio fisioterapico, atto a sciogliere la tensione della fascia, e lo stretching dei muscoli del polpaccio. Punto in comune sulla terapia rimane l’ammortizzazione del tallone, come indicato anche per la spina.
Come riconoscerle
È importante comprendere la differenza tra le due patologie per iniziare subito con la giusta procedura, poiché entrambe sono alimentate dal nostro semplice stare in piedi nel corso della giornata e di conseguenza con tempistiche di guarigione più lunghe rispetto ad altre problematiche. Un indizio fondamentale per differenziarle è il dolore appena svegli al mattino.
A causa della retrazione del tendine d’Achille (che in tutti noi avviene durante la notte) la parte di fascia infiammata si sposta nel punto di contatto del tallone generando un dolore molto più alto rispetto al solito che dopo 15/20 minuti si allevia, ed è per questo che viene confusa con una spina, perché il dolore si sposta di pochi centimetri. Nella spina calcanele invece il dolore è più costante per avere il suo culmine il più delle volte a fine giornata.
In entrambi i casi più si aspetta più sarà difficile debellare il problema, per questo il consiglio è rivolgersi immediatamente a un professionista alla prima avvisaglia che il nostro corpo ci dà!
Lo staff di Iphysio è a vostra disposizione per aiutarvi a riconoscere queste patologie e risolverle in tempi rapidi!