VITAMINA D: UN PREZIOSO ALLEATO

Durante il periodo estivo aumentano le ore che trascorriamo all’aria aperta e, conseguentemente, dovrebbe aumentare anche il quantitativo di vitamina D che produciamo naturalmente.
Ma cosa c’è di vero?


Purtroppo le cose non sono così semplici e a dimostrazione di ciò possiamo constatare ogni giorno le carenze di questa importantissima vitamina negli esami ematici dei pazienti e l’incidenza sempre più grande di problematiche correlate quali l’osteoporosi.


Innanzitutto per produrre la vitamina D attivata (colecalciferolo) è necessario il 7-deidrocolesterolo, una molecola che può risultare carente (anche se non è un fenomeno frequente) ad esempio in seguito ad alcune terapie farmacologiche quali quelle utilizzate per ridurre i livelli di colesterolo.


Inoltre per avere una buona sinterizzazione di vitamina D è necessaria l’esposizione al sole con la cute scoperta di una discreta superficie corporea (non basta esporre le braccia o il viso), per un tempo sufficiente, solitamente almeno mezz’ora al giorno (ma meglio sarebbe superare l’ora), e quando il sole è piuttosto alto (almeno 40 gradi di inclinazione) per avere una irradiazione sufficientemente intensa, cosa che si può verificare solo nel periodo estivo solitamente alle nostre latitudini.


Può essere molto utile assumere la vitamina D attraverso il cibo ma gli alimenti che ne contengono in maggior quantità sono spesso gli alimenti che erroneamente limitiamo per altre ragioni: fegato, frattaglie, latticini grassi come il burro, pesce grasso come il salmone, tuorlo d’uovo ecc ecc.


Vi sono poi delle condizioni fisiche che riducono l’assorbimento della vitamina D quali, ad esempio, il fumo, l’età avanzata, l’insufficienza renale e le malattie intestinali croniche.


Si capisce quindi che avere un corretto metabolismo della vitamina D non è affatto scontato e si giustifica così il carente stato nutrizionale medio di questa vitamina che si riscontra costantemente. Il valore fissato dalla maggior parte dei laboratori per determinare la sufficienza della vitamina è di 20-30 ng/ml, ma gli studi scientifici moderni mostrano che i valori ottimali sono in realtà molto più elevati e si elevano ancora di più se si considerano condizioni fisiologiche particolari quali, ad esempio, osteopenia, osteoporosi, patologie autoimmuni, patologie intestinali ecc ecc.


La vitamina D svolge infatti importantissime funzioni, in associazione con altri fattori: determina un corretto metabolismo osseo prevenendo e contrastando l’osteoporosi, partecipa alle funzioni del sistema immunitario, concorre nel mantenimento della salute cardiovascolare, previene il diabete e altre patologie metaboliche, previene alcune forme neoplastiche e tanto altro.


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Picture credits: DAN BEJAR

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