Giovanna Malchiodi Albedi, l’anima di Iphysio!

Una grande carica, un entusiasmo senza limiti e una passione infinita per il proprio lavoro: Giovanna Malchiodi Albedi, titolare di Iphysio, è tutto questo e molto di più!

Conosciamola meglio in questa intervista in cui ci parla del suo percorso sportivo e professionale e ci spiega come è nato Iphysio.

Giovanna, innanzitutto raccontaci qualcosa di te!

Mi sono avvicinata al mondo dello sport prevalentemente grazie a mio papà, Italo Malchiodi Albedi, che è sempre stato uno sportivo: giocava a tennis e pallavolo, arrivando a giocare in serie A e a vestire la maglia della nazionale militare. Seguendo il suo esempio mi sono avvicinata a questo sport fin da piccola: il volley mi ha subito appassionato e sono arrivata fino alla B2. Ho effettuato la trafila giovanile nell’Omegna Pallavolo: a 15 anni giocavo in B2, poi ho militato nelle squadre di Verbania, Torino, Desio (MB), Cermenate (CO) e Novara. Nel frattempo giocavo anche a beach volley; in questo sport ho partecipato per due anni di fila alle finali nazionali U21, a Roma e Palinuro, e ho giocato anche alle finali nazionali universitarie svoltesi a Pisa.

Per quanto riguarda il mio percorso scolastico ho frequentato l’Istituto Cobianchi, indirizzo biologico, ottenendo la maturità scientifica; al momento di scegliere quale facoltà frequentare, avevo pensato inizialmente a matematica, cosa che il mio professore ha fortemente sconsigliato (ride, ndr), poi ero indecisa tra Fisioterapia e Scienze Motorie. Alla fine ho preso entrambe le lauree! Sono infatti laureata in Scienze Motorie a Milano e in fisioterapia a Novara. Ho poi conseguito un Master in Terapia Manuale e Tecniche Osteopatiche a Torino, poi mi sono laureata in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie a Milano e ora mi sono iscritta a un altro master in Management per il Coordinamento delle Professioni Sanitarie. Il mio percorso di studi è sempre stato incentrato sulla parte di fisioterapia prevalentemente ortopedica e sull’ambito gestionale e organizzativo, in cui mi sono specializzata negli ultimi anni.

Giovanna Malchiodi Albedi

Come è nata Iphysio? Quale è stata la scintilla che ha fatto scattare questo grande progetto?

Ho avuto le idee chiare sin dall’inizio: già al primo anno di università avevo deciso di aprire un mio studio! Quando le mie tutor mi chiedevano cosa avrei voluto fare “da grande” e io spiegavo le mie intenzioni, mi guardavano perplesse, addirittura quasi schernendomi; soprattutto ho in mente una scena a Verbania, in ospedale, quando una fisioterapista mi ha detto “non ce la farai mai!”. Questa frase ovviamente mi ha invece dato la spinta decisiva per buttarmi a capofitto in questa avventura.

Appena mi sono laureata ho aperto la partita iva, decidendo da subito per un nome di “fantasia”: ho scelto il nome Iphysio perché la I (che si legge “ai”, ndr) iniziale ricorda la Apple; volevo infatti dare subito alla mia attività un’impronta innovativa, come la famosa azienda americana. Inoltre, dopo aver effettuato una ricerca su Google ho scoperto che Iphysio non dava alcun tipo di risultato: era quindi il nome giusto per la mia nuova realtà! Ora purtroppo ci sono molti studi che si chiamano come il nostro, ma io posso dire di essere stata la prima.

Inizialmente, ovviamente, facevo tutto io; ho aperto un piccolo studio a Bracchio, e svolgevo sia attività di segreteria sia la parte vera e propria di fisioterapia. Poi ci siamo allargati, creando, sempre a Bracchio, anche la palestra. Nel 2017 abbiamo aperto la seconda sede a Pallanza, e a settembre del 2020 ci siamo spostati a Verbania Intra. Ora nello staff siamo quasi 15!

Qual è stato il momento più bello finora?

Sono tanti! Sicuramente spiccano quelli collegati alla Igor Volley, con cui ho collaborato come fisioterapista per diverse stagioni: la vittoria contro Ornavasso per salire in A1, per esempio è stata una gioia enorme, un’emozione indescrivibile.

Anche aprire il nuovo centro a Verbania Intra è stato un momento molto emozionante per me!

Come state affrontando la pandemia?

Dando priorità a sicurezza e rispetto delle normative, periodicamente l’Associazione Italiana Fisioterapisti inoltra le linee guida e le indicazioni da seguire per lavorare in sicurezza, al fine di tutelare i pazienti e gli operatori.

Gli accessi ai nostri centri, che comunque sono stati limitati rispetto alla situazione pre-COVID, sono controllati: si può accedere solo su appuntamento. Viene effettuato un pre triage telefonico e tutti i pazienti devono compilare un modulo in cui affermano di non avere (o avere avuto) il COVID e devono dichiarare eventuali sintomi. All’ingresso viene poi misurata la temperatura di ogni persona.

Ovviamente tra un paziente e l’altro disinfettiamo tutto, ma questo lo abbiamo sempre fatto, usando prodotti appositi; abbiamo limitato il numero di accessi.

È un metodo di lavoro diverso, soprattutto per la parte della “palestra”: noi siamo aperti in questo periodo per la parte riabilitativa, ovviamente nel rispetto del distanziamento.

In tutto questo però cerchiamo di mantenere la nostra positività: vorrei che una persona, entrando in Iphysio possa dimenticare, almeno per poco, il periodo buio che stiamo vivendo.

Una simpatica foto di parte dello staff di Iphysio

Quando tornerà la normalità, quali saranno gli obiettivi di Iphysio?

Un po’ di stabilità! Siamo cresciuti tantissimo in breve tempo: solo nell’ultimo anno abbiamo assunto sette persone! Proseguiamo nella nostra opera di formazione del personale con l’obiettivo di consolidare lo staff, continuando nel contempo a crescere professionalmente e proporre nuovi servizi ai pazienti.

Uno dei settori in cui siamo molto attivi è quello della ricerca: nell’ultimo anno abbiamo collaborato anche con diverse realtà universitarie, una Università olandese, la Statale di Milano, la Cattolica, la Liuc di Castellanza e l’Università di Varese. Questo è un ambito che sto seguendo io e sicuramente voglio implementare. Sono stata infatti in passato la referente per l’area di ricerca riabilitativa nel Laboratorio di Analisi del Movimento del Centro Auxologico di Piancavallo e voglio continuare questa esperienza sviluppando un’apposita area di ricerca anche all’interno di Iphysio.

Sono molto contenta di come stiano andando le cose e ringrazio i pazienti per averci sostenuto in questo momento difficile.

Noi continuiamo a mettercela tutta!

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